Alla riscoperta di una scrittura essenziale

 

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alla riscoperta di una

 

Se l’ostinato silenzio della persona che ami t’induce al monologo come un pazzo, pazzo non sei, ma attore che recita senza copione e senza platea perché lo spazio tra la scena e l’amore è assai breve, sensibile e sottile.

Che crisi è?

Gli scrittori, i poeti, gli intellettuali, i commentatori, gli inviati più o meno speciali, e in particolare i giornalisti attivi nell’informazione, tutta questa gente quando dà un risultato.. fazioso, sono singolarmente e tutti insieme l’impoverimento culturale dell’umanità che li ascolta, e gli crede. Mi fa tanto piacere se questi personaggi.. atavici perdono il favore ,il privilegio, le garanzie, quindi la continuità del proprio lavoro e gli stipendi dei loro.. Protettori(Mi ricordo che le puttane li chiamavano papponi)

E saranno superati,  sostituiti da altrettanti personaggi leccapalle  e faziosi, ma a volte il cambio generazionale  porta nuovi posti di lavoro.

  In questi anni di crisi, sarà poco qualitativamente, ma quando ci sono bocche  da sfamare, c’è da fare… pochi capricci.

L’egoismo. Quasi… intelligente

In origine l’egoismo  c’era e non c’era quello che c’era era sicuramente.. primordiale e per passare ad un egoismo intelligente ci vuole ,c’è voluto uno scopritore .Quindi esiste un inventore.Parrebbe assurdo ma vi assicuro che è così. Si chiama Homo Sapiens e il nome stesso è già una garanzia.

Quando l’Homo Ignorantus incontrava  il Sapiens non è che lo salutava anzi per onestà risulta che lo salutava se stava tornando a casa con le mani vuote ,ma se per caso, Sapiens avesse avuto, che so, anche una coscetta di pollo ,lo aggrediva e lo privava della cena. Magari quella coscetta avrebbe dovuto sfamare moglie e figlio. Reagire sarebbe stato inutile prima e pericoloso dopo. Homo Ignorantus  era grande e grosso e gli avrebbe trapassato il cranio con un colpo della sua pesante clava .La stessa cosa succedeva allo Sapiens quando si imbatteva in leoni, licaoni iene e avvoltoi, tutti invece di salutare aggredivano; gli sciacalli aspettavano che voltasse le spalle. Quindi era desinato a perire se non fosse stato per l’orgoglio del nome che portava. Così per far valere la sua condizione privilegiata di Sapiens, aggredì prima di essere aggredito,   studiò tempi e metodi mentre tutti pensavano a rosicchiare le ossa e ha leccarsi i baffi.

Mentre tutti andavano a caccia ,lui razziava in tane e caverne ammassando nella sua tana provviste delle provviste che altri avrebbero potuto da li a poco consumare se non  fosse stato per la tempestività con la quale si appropriava dei beni altrui…Ma non erano gli stessi che lo assalivano e lo depredavano? Si, questo è vero ,ma ben presto Sapiens, riempì tanto la sua dimora che gli fu impossibile rientrare dopo l’ultima razzia. A questo proprio non aveva pensato, l’Homo Sapiens che aveva inventato l’egoismo non intelligente morì fuori della caverna che aveva riempito così tanto da non potervi accedere.

La natura è…

La natura è quello che è, e chi si angustia e si dispera se un leone… quando mai, diciamo la leonessa, aggredisce e divora un graziosa tenera amabile gazzella, io dico, Tranquilli,il leone e la sua signora non saranno mai in grado di raggiungere una gazzella; Ma c’è il ghepardo, velocissimo e simpatico che ci riesce, ma… spesso non riesce a finire il pranzo perchè arrivano i soliti approfittatori, leoni e iene.

Morale del racconto… poetico prosastico? Se vi ritenete bravi,non dormite sugli allori, vigilate, controllate. Intervenite, ricominciate. Insomma,impegnatevi,sempre!!Sempre!!